Cittadinanza per discendenza e Legge 74/2025: primi dubbi di costituzionalità sollevati dai Tribunali di Napoli e Torino
La Legge 74/2025 ha introdotto nuove restrizioni al riconoscimento della cittadinanza italiana per discendenza (iure sanguinis). Tuttavia, la norma è già al centro di contestazioni: i Tribunali di Napoli e Torino hanno sospeso alcuni procedimenti e rimesso alla Corte Costituzionale la valutazione della legittimità dell’articolo 3-bis della legge, evidenziando possibili violazioni di principi fondamentali della Costituzione.
La Legge 74/2025 ha introdotto nuove restrizioni al riconoscimento della cittadinanza italiana per discendenza (iure sanguinis). Tuttavia, la norma è già al centro di contestazioni: i Tribunali di Napoli e Torino hanno sospeso alcuni procedimenti e rimesso alla Corte Costituzionale la valutazione della legittimità dell’articolo 3-bis della legge, evidenziando possibili violazioni di principi fondamentali della Costituzione.
Il punto più controverso riguarda i possibili effetti retroattivi. Secondo i giudici, impedire a persone che soddisfacevano pienamente i requisiti prima della riforma di presentare oggi la domanda potrebbe compromettere diritti già acquisiti.
I casi presi in esame riguardano cittadini stranieri con antenati italiani: fino all’entrata in vigore della legge avrebbero avuto diritto al riconoscimento, ma le nuove regole mettono in discussione la loro idoneità. Per i giudici, però, la cittadinanza per discendenza è un diritto originario, che nasce con la persona e che la legge non crea, ma semplicemente certifica.
Tra i punti sollevati dai tribunali figurano possibili contrasti con diversi principi costituzionali:
- Uguaglianza davanti alla legge, perché i richiedenti verrebbero trattati diversamente a seconda della data di presentazione della domanda.
- Ragionevolezza normativa, in quanto i nuovi criteri appaiono poco coerenti con gli obiettivi dichiarati della riforma.
- Tutela dei diritti acquisiti, che dovrebbe impedire modifiche retroattive su situazioni già consolidate.
- Sicurezza giuridica e legittimo affidamento, elementi essenziali per garantire stabilità e prevedibilità del diritto.
In attesa del verdetto della Corte Costituzionale, i tribunali hanno scelto di sospendere i giudizi. La pronuncia, attesa nei prossimi mesi, potrebbe avere un impatto ben oltre i casi specifici di Napoli e Torino, influenzando centinaia di procedimenti.
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